l Club Alpino Italiano è una libera associazione nazionale fondata nel lontano 1863 da Quintino Sella, uomo di scienza e grande cultura. Lo scopo del C.A.I. è “l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente di quelle italiane, e la difesa del loro ambiente naturale”.
Il Club Alpino Italiano conta più di 300.000 soci, organizzati sull’intero territorio nazionale in 507 Sezioni e 309 Sottosezioni. Chi si iscrive al C.A.I. è una persona con una grande passione per la montagna e una profonda ammirazione e rispetto per la natura, che non sarà mai ridotta ad una semplice “cornice” per i propri momenti di svago, ma sarà sempre parte integrante del proprio essere e del proprio sentire.
Escursionismo, alpinismo, speleologia, sci-alpinismo, sci-escursionismo, arrampicata, sono le principali attività svolte dai nostri soci. Il grande patrimonio di conoscenze dell’Associazione è messo a disposizione di tutti con l’organizzazione periodica e regolare di qualificati corsi per le varie “discipline”.
Tutti possono partecipare alle uscite previste nell’annuale programma sociale che prevede escursioni di tutti i livelli e difficoltà per quasi tutte le attività praticate dai nostri soci.

 

Il Club Alpino, a Senigallia, inizia ad operare nel 1988. Grazie ad un gruppo di amanti e frequentatori della montagna, viene fondata la Sottosezione.
Alpinismo, speleologia ed escursionismo sono state le prime attività proposte ai Soci (ancora pochi) e soprattutto ai concittadini. Buoni propositi e tanta passione permettono di ottenere buoni risultati.
Nel ’93 la svolta; in accordo con la Sezione madre (di Ancona) viene richiesta al Consiglio Centrale ed ottenuta l’autorizzazione ad operare in autonomia. Viene fondata quindi la Sezione di Senigallia del Club Alpino Italiano.
E’ Teresio Valsesia (come Vicepresidente generale) che tiene a battesimo la neonata sezione, durante la prima Assemblea ordinaria. Con la sua presenza, la sua personalità gli stimoli proposti, carica ulteriormente i già galvanizzati dirigenti e tutti i presenti.
Tutto ciò rappresenta lo stimolo giusto per imboccare un nuovo sentiero, percorso con nuove idee, nuove forze e senso pratico, ma nel rispetto dei principi ispiratori dei fondatori, nel 1863 a Torino, di quello che sarebbe poi diventato il “Club Alpino Italiano”.
Conseguente è la crescita numerica, ma soprattutto qualitativa dei Soci. Ed è proprio questo il punto cardine attorno a cui ruotano le diverse attività; nuovi settori si sono aggiunti ed altri si sono sviluppati.

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